M. CIURLAGLIA DALLA COSTACCIA PER CRESTA OVEST

Dal M. Prana si spinge a Nordovest una dorsale su cui spicca un lungo tratto orizzontale, aperto e panoramico, detto M. Ciurlaglia; al suo termine scende sul Rio Lombricese un pendio molto ripido, boscoso ma interrotto da pareti molto frequentate dagli arrampicatori per la difficoltà e la qualità della roccia: tra queste sono particolarmente note le falesie di Candalla. Il M. Ciurlaglia si raggiunge in maniera elementare con una breve digressione dal sentiero CAI 104 che da Metato sale alla Focetta di S. Vincenzo; ma è più bello traversarlo dopo aver salito la facile cresta Ovest, tra il versante del Rio Lombricese a sinistra e, a destra, il caratteristico, uniforme e brullo pendio detto Costaccia, che consente un agevole accesso alla cresta stessa. Conviene poi inserire la breve traversata del Ciurlaglia in un più largo anello da Càsoli, comprensivo all’andata del tratto della TFC (Traversata delle Frazioni Camaioresi) tra Casoli e Metato, e al ritorno del segmento più alto e forse più bello della goretta di Camaiore.

La partenza è da Casoli (Camaiore): più precisamente dal punto in cui, sulla strada asfaltata che sale a Trescolli, poco meno di 1 km sopra il paese scende a destra uno sterrato con i segnavia CAI 112 e 105 (ex 2); qui, a 435 m c., è agevole parcheggiare.
Preso lo sterrato, si lasciano subito a sinistra i sentieri 112 e 105, qui coincidenti, e si segue in discesa la strada fino al cimitero del paese, subito sotto il quale s’intercetta il tracciato orizzontale della TFC che proviene da Casoli (370 m c.). Lo si percorre verso sinistra fino a superare su un ponte il Rio Lombricese, subito oltre il quale una deviazione a sinistra porterebbe agli ex polverifici di Grotta Orbaia; si prosegue verso Metato incontrando un bivio a destra per il Mulino di Candalla e salendo poi a un colletto sovrastato da un roccioso pulpito panoramico con croce; più su si stacca a sinistra un tracciato per la cava dello Schizzolino e la Grotta del Tambugione, e poco dopo si giunge alla sella a E del M. Penna, salibile da qui con breve ma impegnativa digressione: per queste diramazioni dal percorso principale si rimanda ad Apuane 2 it. 98 (Rio Lombricese – Candalla – M. Penna).
Si mette infine piede sulla stretta e ripida strada asfaltata che proviene dal sottostante paese di Metato con il segnavia 104 (h 1.00); su di essa si sale finché, a 730 m c., si stacca a sinistra uno sterrato, segnalato dal cartello “La valle di Polo”, che porta in breve a una bella casa situata in posizione panoramica poco sotto (705 m c., h 0.45/1.45). Di là dalla casa un tracciato all’incirca orizzontale supera subito il Fosso di Schizzolino e traversa una breve fascia boscosa, oltre la quale ci si affaccia, definitivamente all’aperto, sulla Costaccia: un largo e adagiato piano inclinato roccioso, sassoso e arbustivo, facilmente percorribile più o meno dovunque. Lasciata ogni traccia, o meglio seguendo via via quelle più adatte allo scopo (quando ci sono), si mira alla cresta O del Ciurlaglia che si trova di fronte, traversando in orizzontale o in lieve salita fino a toccarla nel punto in cui essa prende forma dai pendii boscosi sottostanti, ai piedi di un salto roccioso che incombe a destra: 725 m c. Si supera il facile salto e si continua senza difficoltà in bell’ambiente aperto, tra erba e roccette, avendo a sinistra pendii ripidi e in qualche punto verticali, e a destra il facile terreno della Costaccia; più su la dorsale piega a destra e diventa larghissima e quasi orizzontale, giungendo infine al punto più alto del M. Ciurlaglia (851.9 m, grande ometto; h 0.45/2.30). A sinistra, una traccia percorre il crinale sommitale fino alla poco più bassa cima settentrionale del Ciurlaglia (840.7 m), spettacolare balcone sul Rio Lombricese che era già bene in vista per tutta la salita della cresta; ritornati alla cima più alta si segue la traccia sommitale sul lato opposto fino a raggiungere il sent. 104 nel punto in cui valica la dorsale tra Prana e Ciurlaglia (h 0.30/3.00).
Lasciato subito il sent. 104 si prende a sinistra un evidente tracciato orizzontale che raggiunge il sent. 112, scendendo il quale a sinistra si potrebbe già tornare al parcheggio; ma conviene invece allungare e allargare l’anello seguendo il sent. CAI verso destra e andando poi a raggiungere la goretta di Camaiore alla sua origine; la si percorre poi, transitando da Corogno (h 0.45/3.45) e attraversando il Fosso del Boschetto, fino a incrociare il sent. 105 per la Foce del Crocione (h 0.45/4.30); da qui si segue a sinistra verso il basso il sent. CAI e si ritorna al punto di partenza (h 0.45/5.15).
Per maggiori particolari su quest’ultimo tratto vedi in questo sito La goretta di Camaiore.

E, dislivello 550 m, h 5.15.

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