
M. CIMO VERSANTE EST – ALTRI ITINERARI E VIE DI DISCESA
Questa è la quarta e ultima parte della monografia dedicata al versante Est del M. Cimo: vi vengono descritti gli itinerari della sua sezione settentrionale – quella più vicina alla Foce delle Terre Rosse – che, oltre alla collocazione geografica, hanno in comune l’accesso dal sentiero 8b per i Piani (it. B13 del libro), nel tratto in cui esso percorre il letto della Coccia di Vico. Per un inquadramento generale e ulteriori informazioni (ad es. toponomastiche) si rimanda agli altri articoli e in particolare al primo: M. Cimo – Versante Est.
Per tutti gli itinerari sul versante Est del Cimo, compresi i seguenti, il punto di partenza naturale è Vico alto; quanto alle numerose possibilità di discesa da tale versante, esse vengono tutte riepilogate, a fine articolo, in un apposito paragrafo.
Cresta destra della Doccia
Cresta orientata a Est-Nordest che porta alla Cima della Doccia unendosi negli ultimi metri a quella centrale; è simile alle altre due della Doccia per ambiente e difficoltà.
Da Vico alto, scesi in breve all’ultimo tornante della strada di accesso al paese (619 m), si segue prima il segnavia CAI 8 e poi, a sinistra, il sentiero marcato 8b fin nel letto della Coccia di Vico (h 0.45). Pochi metri oltre, a una piccola radura in destra idrografica, dove sul tronco di un grande faggio isolato si trova incisa la scritta ‘Viva la vita’, si lascia il letto e alla destra del faggio si prendono tracce che risalgono ripidamente il versante tra erba e rada vegetazione arborea, tendendo a sinistra verso la cresta; infine la si raggiunge dopo un passaggio scosceso ed esposto su cengia rocciosa. La si segue ora verso l’alto sul filo, salvo alcuni salti che devono essere aggirati a destra grazie a esposte rampe o cenge, erbose o rocciose; superata un’ultima balza sul filo (II), o più facilmente evitandola a sinistra grazie a un canalino erboso, si confluisce infine sulla Cresta centrale della Doccia, da cui si va alla Cima della Doccia e alla Sella omonima. Di lì, su terreno ancora per pochi metri roccioso e poi informe, boscoso ed elementare, si sale in breve alla cresta sommitale del Cimo dove si vuole tra la quota N e quella centrale (che è la più alta: 1085.9 m; h 1.15/2.00).
Difficoltà EE (I+); da Vico alto fino al Cimo dislivello 500 m, h 2. L’itinerario è segnato dall’attacco fino al punto in cui raggiunge il filo di cresta; al di sopra si trovano frequenti ometti.
Anfiteatro della Doccia
Largo invaso triangolare con il vertice in basso, in alto boscoso e più giù aperto ed erboso, compreso tra la Cresta destra della Doccia e la Cresta di Lamarsi; in salita non ci sono motivi per preferirlo alle due creste che lo limitano, senz’altro più attraenti, ma in discesa può essere un’alternativa veloce alle altre discese dal Cimo: vedi sotto.
Chi scrive e i suoi amici percorsero una volta per errore in discesa, nel 2016, questo anfiteatro a partire dall’estremità superiore della Cresta di Lamarsi. Da lì, piegando progressivamente verso destra, attraversarono infine la Cresta destra della Doccia e continuarono al di là in un canale sassoso, al termine del quale su terreno ripido e delicato giunsero alla Coccia di Vico esattamente nel punto dove il sentiero 8b ne lascia il letto per salire al bivio con il sent. 8. Alla luce delle conoscenze successive, sembra più logico e semplice, anziché traversare la Cresta destra della Doccia, tenerla alla propria destra fino a confluire nella via d’accesso alla medesima, e seguirla in discesa fino alla Coccia.
Difficoltà EE.
Cresta di Lamarsi
Cresta orientata a Est che dal fondo della Coccia di Vico, a monte di quella destra della Doccia, sale verso la cresta sommitale del Cimo all’altezza della sua cima Nord. In alto vi spicca quella che si può chiamare Cima di Lamarsi (945 m c.); in CTR figurano anche: più in basso una poco evidente quota 876.7 m; più in alto, nella dorsale boscosa che prosegue fino alla cresta sommitale del Cimo, una quota 984.4 m presso la quale è collocato il toponimo Lamarsi.
Oltre al filo principale e più evidente della cresta ne esistono, al suo lato meridionale, altri minori che nel complesso formano una struttura vagamente piramidale, simile più in piccolo al vicino contrafforte della Doccia.
Come per la Cresta destra della Doccia, da Vico alto con il sentiero 8b se ne raggiunge l’attacco nel letto della Coccia di Vico e si prosegue oltre; pochi minuti dopo (h 0.50) si giunge a un punto (ometto, segni) dove in destra idrografica un largo e uniforme pendio di paleo sale fino a quello che è il filo erboso della cresta, che subito sopra s’impenna in un salto roccioso verticale. Rimontato il pendio e oltrepassato il filo, sul lato opposto si continua a salire su paleo ripido, ora a destra della cresta, finché non è possibile salirvi a monte del salto così evitato. Poco sopra, un altro salto deve essere aggirato a sinistra su un sistema di cenge a zigzag esposte e scabrose; poi si prosegue più facilmente e meno ripidamente fino al punto in cui conviene lasciare il filo roccioso ed erboso seguito fin qui (che termina poco sopra), prendendo verso sinistra una spettacolare cengia rocciosa ascendente che porta a un ramo secondario della cresta, che da qui in su è più lungo e interessante di quello principale. Dopo un tratto erboso, infine si supera il salto, ripido ma facile, che culmina con la Cima di Lamarsi (945 m c., h 1.00/1.50): qui termina la cresta rocciosa e aperta, che dopo una selletta subito a monte della Cima si trasforma in un’informe dorsale erbosa e boscosa. Poco sopra, tale dorsale è attraversata da una traccia orizzontale: seguendola a sinistra si raggiunge la cresta sommitale del Cimo nei pressi della sua quota centrale; seguendola a destra si raggiunge, poco sotto la Foce delle Terre Rosse, l’it. C20 del libro che di lassù scende alla Coccia di Vico.
Difficoltà EE (I+); da Vico alto alla Cima di Lamarsi dislivello 360 m e h 1.50, fino al Cimo 500 m e h 2.10. L’attacco è indicato da un ometto e una fettuccia; per il resto l’itinerario non è segnalato se non da un solo ometto nella parte alta.
Punta Nera
A Nord della dorsale della Cima di Lamarsi se ne trova ancora un’altra, su cui la CTR colloca una quota 1008.1 m, che dalla vetta Nord del Cimo cala prima a Nordest e poi a Est verso la Coccia di Vico; essa è perlopiù boscosa e senza interesse, ma a 950 m c. vi spicca un’aspra e ripida struttura rocciosa di un colore nero come quello della sommità del Balzo Nero: la Punta Nera (top. proposto); poco sotto vi sorge un altro rilievo più chiaro, bello se visto da lontano ma indistinguibile se si passa a monte con la “chiara traccia” rammentata qui sotto.
Dalla selletta subito a monte della Cima di Lamarsi una chiara traccia scende verso destra (per chi sale) fino a portarsi ai piedi della Punta Nera, che incombe verticale. Appena prima, la traccia passa alla base di un ripido canale che sale alla sella situata a monte della Punta Nera: lo si percorre con attenzione tra terra ed erba fino alla sella, da cui con un passo di II in esposizione ma solido si raggiunge, dopo pochi altri metri dirupati, la cima della Punta Nera. Il ritorno alla selletta richiede cautela; di lì si può risalire facilmente la dorsale fino alla traccia tra quota centrale del Cimo e it. C20, oppure scendere il canale di salita, riprendere la traccia proveniente da Cima di Lamarsi e su di essa proseguire la discesa: vedi sotto.
Difficoltà: EE (II). Dalla sella a monte della Cima di Lamarsi dislivello e tempo di percorrenza sono irrilevanti.
Vie di discesa dal versante Est
Dalla cresta sommitale per la cresta S oppure dalla Foce delle Terre Rosse
Una traccia orizzontale più o meno evidente e continua corre sulla cresta sommitale del Cimo (e un’altra simile si trova poco sotto in versante O – Coccia di Limano), e porta da un lato alla quota S del Cimo e dall’altro alla Foce delle Terre Rosse. Raggiungendola dopo aver salito il versante E si può poi proseguire, nel primo caso, lungo la cresta S del Cimo e la Costa di Mazzalucchio, e dal valico a 680 m c. scendere ai ponti sulla Coccia di Vico e infine risalire a Vico: opzione molto interessante per il percorso della bella cresta S, ma molto meno per tutto il resto e comunque assai lunga. Nel secondo caso il percorso è più breve ma senza particolari pregi; alla Foce delle Terre Rosse esso porta all’inizio dell’it. C20 che scende al sentiero 8b nella Coccia di Vico.
Per maggiori dettagli si rimanda al libro.
Sentiero del Cimo
Alla sella tra le quote S e centrale del Cimo inizia in versante E il sentiero del Cimo, che in generale costituisce il ritorno a Vico più breve e comodo: vedi in questo sito l’articolo Sentiero del Cimo e Balzi del Cimo.
Sentiero dalla quota centrale del Cimo a sotto la Foce delle Terre Rosse
Dai pressi della quota centrale del Cimo si stacca dalla cresta sommitale e traversa in leggera discesa in versante E un importante sentiero, all’inizio confuso e poi via via più chiaro, che si dirige verso la Foce delle Terre Rosse senza raggiungerla, confluendo poco sotto di essa nell’it. C20 che scende alla Coccia di Vico. Questo sentiero, che viene raggiunto o incrociato da chi sale alla cresta sommitale del Cimo dopo aver salito una delle creste della Doccia, costituisce una conveniente via di discesa per chi desidera effettuare un anello più largo di quello consentito dal sentiero del Cimo. Inoltre, questo sentiero incrocia la dorsale boscosa che prolunga in alto la Cresta di Lamarsi, permettendo quindi a chi abbia salito tale cresta di proseguire in relativa comodità verso il Cimo o di iniziare la discesa sul lato delle Terre Rosse.
Sentiero dalla Cima di Lamarsi ai Ronchi
Dalla selletta a monte della Cima di Lamarsi inizia un sentiero che scende verso N, traversa ai piedi della Punta Nera e va a confluire nell’it. C20 tra Foce delle Terre Rosse e Coccia di Vico nel punto in cui esso sta per attraversare un invaso per giungere poco dopo alla loc. Ronchi. Questa via di discesa, che è la più veloce sul lato delle Terre Rosse, è raccomandabile in particolare a chi, dopo aver salito la Cresta di Lamarsi, non è interessato a proseguire fino al Cimo; ma può essere raggiunta senza difficoltà anche dall’alto, se si percorre in discesa il sentiero che inizia alla quota centrale del Cimo fino a incrociare la dorsale boscosa sopra la Cima di Lamarsi, e se poi si scende tale dorsale fino alla selletta a monte della Cima.
Anfiteatro della Doccia
Infine, anche l’Anfiteatro della Doccia può costituire una via di discesa: diretta e veloce ma su terreno d’avventura perlopiù senza tracce. In basso è importante raggiungere, e poi seguire fino alla Coccia di Vico, i segni che marcano la salita per la Cresta destra della Doccia.